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Crollo del Nickel, Rame sopra i 5800 dollari

Rame sopra i 5800 dollari per tonnellataGennaio 2017. Il nuovo anno è partito a razzo: dai problemi di Mps al taglio del rating dell'Italia a BBB da parte dell'agenzia Dbrs. Dall'indagine dieselgate su Fca al calo dell'interscambio cinese con l'Italia. Ma la notizia che ha innescato una reazione a catena di correlazioni è arrivata dalle materie prime: ossia la concessione, da parte del Governo indonesiano, della ripresa condizionata delle esportazioni di concentrati di nickel. Decisione che inizialmente ha causato il crollo del metallo a 9660 dollari, per poi riposizionarsi sopra i 10150.

Mentre il rame torna sopra i 5800 dollari dopo aver toccato il livello di supporto a 5550. Stesso atteggiamento dello zinco che, dopo avere toccato un minimo settimanale a 2621, ha proseguito deciso fino sopra i 2700 dollari per tonnellata. Bene il piombo che chiude sopra i 2700. Fase rialzista anche per l’alluminio che sfiora i 1800.
Il greggio ha pagato una decisa correzione ma, di poco sotto i 51 dollari al barile è stato riacquistato, sulla scia delle scadenze opzioni di martedì 17 gennaio.
L’oro ha profittato sulla debolezza della valuta statunitense recuperando i 1200 dollari l’oncia. Per riflesso, nel forex, il cambio euro dollaro è tornato in prossimità di 1,07 prima di cedere a 1,06.

Moody's sanzionata
ObamaL’altra notizia rilevante è l’ultima zampata su Moddy’s da parte dell’amministrazione Obama. Quest’ultima, negli ultimi anni,  ha lottato contro le grandi banche e Wall Street, riuscendo a portare nelle casse dello stato circa 162 miliardi tra multe e sanzioni a tutti coloro che hanno contribuito a scatenare il caos dei mercati.

Un anno dopo Standard & Poor’s, anche l’agenzia di rating americana Moody’s dovrà pagare ammenda. Dopo un patteggiamento con le autorità federali dovrà sborsare 864 milioni di dollari per avere gonfiato il rating di mutui ipotecari ad alto rischio. Proprio quelli che nel 2007 hanno generato la crisi dei subprime e dal collasso del mercato immobiliare statunitense, ovvero le scintille che appiccarono l’incendio della più grande recessione economica del dopoguerra.

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